#34 LA PIAZZA DEI BOOKLOVERS

Roberto Saviano

LA PARANZA DEI BAMBINI

TRAMA

Dieci ragazzini in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Quindicenni dai soprannomi innocui – Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone –, scarpe firmate, famiglie normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che non hanno domani e nemmeno ci credono. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende”. E allora, via, sui motorini, per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere. 
La paranza dei bambini narra la controversa ascesa di una paranza – un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo. Appollaiati sui tetti della città, imparano a sparare con pistole semiautomatiche e AK-47 mirando alle parabole e alle antenne, poi scendono per le strade a seminare il terrore in sella ai loro scooter. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri, sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino.
Paranza è nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti.

RECENSIONE

“La paranza dei bambini”, pubblicato da Feltrinelli nel 2016 è un romanzo dello scrittore, giornalista e sceneggiatore Roberto Saviano.
Nonostante sia un libro interamente di finzione, è facile riconoscersi negli ambienti e nei personaggi, in quanto ispirato a fatti di cronaca, sul fenomeno della «pesca» dei ragazzini nella rete della camorra. 
In particolar modo prende spunto dalla vicenda del “babyboss” della cosiddetta paranza dei bambini di Forcella, Emanuele Sibillo, che nel 2015 insanguinò le strade del centro storico di Napoli durante una faida con il clan rivale.
La storia tratta di  dieci ragazzini, legati da un sentimento fraterno e, cresciuti troppo in fretta tra armi,
droga e soldi che scelgono di intraprendere la vita malavitosa, piuttosto che vivere con spensieratezza la loro adolescenza.
Il protagonista Nicolas, detto ‘OMaraja, è pronto a tutto pur di far carriera nel Sistema e farsi notare dai “pescigrossi”di questa rete.
Così i“paranzini” trascorrono i pomeriggi ad allenarsi sui tetti a sparare alle antenne per affinare la mira, girando per i quartieri della loro città sui motorini e mostrando quell’aria da bulli per prendere il controllo e il rispetto dei poveri cittadini terrorizzati dalle loro scorribande.
Ma chi vuole i soldi che danno il potere deve essere prontoa tutto, e questo i nascenti mafiosi lo sanno
bene. Proprio per questo motivo passano all’azione vera, mettendo in atto estorsioni, traffico di droga e di persone, fino ad arrivare ad uccidere.
Bambini con la mentalità di adulti cresciuti, intrappolati in una trama sociale intrisa di potenti meccanismi malavitosi, nonostante il vano tentativo delle famiglie, che cercano tutti i giornidi far percorrere ai loro figli le giuste strade. È un totale fallimento per questi genitori che, frequentemente, sono costretti ad assistere
oltre, alle azioni pericolose e sbagliate dei loro bambini, crimini che potrebbero portarli dritti al riformatorio, al prematuro abbandono scolastico.
Il romanzo sottolinea come la vita a Napoli non sia facile e come la Camorra abbia ancora radici in grado di attecchire facilmente in una terra di giovani senza sogni e prospettive (se non quella del denaro facile ma sporco).
Nuove leve pronte a tutto per avere fama e potere, decisi anche ad ammazzare chiunque ostacoli il loro spietato cammino.
Linguaggio diretto, crudo e pungente quello utilizzato da Saviano. La scelta stilistica del dialetto napoletano nei dialoghi fa ancora di più immedesimare il lettore nel romanzo. La perdita dell’innocenza è al centro della storia raccontata da Saviano, che ha scelto proprio la forma di un romanzo di finzione per approfondire i personaggi e avere la libertà di immaginare quello che pensano.

 

Autore: Roberto Saviano

Editore: Feltrinelli

Anno prima pubblicazione: 2016

Pagine: 352 p.

Genere: Narrativa

Età lettura consigliata: 18 +

CITAZIONI

E ti pare che io mi metto paura di un bambino come te?
Io per diventare bambino c’ho messo dieci anni, per spararti in faccia ci metto un secondo.

 

CB

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