#49 LA PIAZZA DEI BOOKLOVERS

PANE NERO

Miriam Mafai

Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale

TRAMA

10 giugno 1940. Cominciò così, in una serata estiva, l’avventura di guerra dell’Italia fascista. Durò cinque anni, durante i quali centinaia di migliaia di donne combatterono la più lunga battaglia della loro vita: contro la fame, contro le bombe, contro una guerra la cui fine si allontanava di giorno in giorno, sempre di più.

La dichiarazione di guerra viene accolta quasi con allegria (“finalmente!” si sente esclamare   al discorso di Mussolini). All’inizio la guerra appare eccitante, viene presa come una novità che interrompe persino in modo piacevole la solita routine… un’avventura emozionante, insomma.

Ben presto però il cibo comincia a scarseggiare, e sono le donne che ogni giorno si devono sobbarcare il compito sempre più difficile e gravoso di trovare come sfamare se stesse, le famiglie e i bambini. Gli uomini sono al fronte, a combattere. Quelli che sono rimasti sono anziani che non possono certo sottoporsi ad ore ed ore di fila per ottenere le razioni (sempre più scarse) dei tagliandi o a sfiancanti spedizioni per ottenere qualcosa al mercato nero. Ci sono uomini giovani, è vero: ma sono quelli che non possono mettere il naso fuori di casa, che devono rimanere nascosti, e che le donne devono proteggere dai rastrellamenti.

 

RECENSIONE

Miriam Mafai (all’anagrafe Maria) nasce a Firenze il 2 febbraio 1926 da Mario, importante pittore, e Antonietta Raphael ebrea lituana anch’ella pittrice e musicista.

Miriam Mafai è stata un’importante giornalista, scrittrice e politica italiana, nonché fondatrice insieme a Eugenio Scalfari e ad altri importanti giornalisti del quotidiano “Repubblica”.

Da ragazza partecipa alla resistenza antifascista a Roma distribuendo volantini contro l’occupazione tedesca. 

Nel 1956 cominciala la sua carriera giornalistica come corrispondente da Parigi.

Il 9 aprile 2012 la scrittrice ci lascia dopo una lunga malattia. 

Tra le sue opere: “L’uomo che sognava la lotta armata”, “Il giornalista”, “Diario italiano: 1976-2006” e molte altre.

“Pane nero” (pane scadente che gli italiani erano costretti a mangiare durante gli anni della guerra) racconta, attraverso il drammatico scenario della seconda guerra mondiale, la vita quotidiana di donne: madri, mogli, operaie, borghesi, mondine, principesse, fasciste e partigiane che in quei giorni si ritrovano a dover assumere il ruolo di capofamiglia nonostante il fascismo e la religione cattolica impongano la sottomissione all’uomo, ovvero il dovere di essere solo madri e mogli.

All’inizio la dichiarazione di guerra viene accolta come una “novità”, un modo di evadere dalla monotonia della loro vita. Ma la guerra dura cinque anni, anni in cui migliaia di donne sono costrette a lottare duramente contro la fame e le bombe perché gli uomini sono al fronte a combattere. Devono reggere da sole quel che rimane delle famiglie, molte di loro lavorando nelle fabbriche sempre con un salario inferiore a quello degli uomini.

Con l’occupazione tedesca molte di loro scelgono di partecipare alla lotta partigiana. In assenza degli uomini le donne diventano indipendenti e si accorgono di essere in grado di assumersi le responsabilità e di dover prendere anche decisioni importanti. Ma tornano gli uomini… con la fine della guerra e la pace conseguente le donne vengono ricacciate al loro “posto”. 

Nonostante tutto, però, in quegli anni un’indipendenza di fatto e un’autonomia di giudizio si sono fatte strada nel campo familiare e lavorativo, a tutto ciò le donne non possono più rinunciare…”Però è stato bello” affermano molte donne  rievocando gli anni di guerra insieme a MIriam Mafai.

“Pane nero” è un saggio neorealista, una storia vera e avvincente delle donne italiane e della prima emancipazione femminile raccontata magistralmente dall’autrice nel rispetto per tutte le donne di qualsiasi parte politica e ceto sociale.

Autore: Miriam Mafai

Editore: Mondadori

Pagine: 278

Anno prima pubblicazione: 1987

 Genere: Saggio storico

Età lettura consigliata: 18+

CITAZIONI

“Non esisteva più nulla, né orari né niente. L’unico pensiero che avevamo era: che fa, stasera, la sirena? Suona o non suona? E il nostro pensiero dominante, piano piano, diventò il cibo. Di giorno bisognava cercare da mangiare, di notte bisognava trovare un rifugio.’ Le donne sono, inevitabilmente, il pilastro di questa vita familiare, sconvolta rispetto al passato, ma che va organizzata, fuori e al di là delle regole consuete.”

 

“Le storie che ho qui raccontato sono tutte storie vere. Alcune di coloro con cui ho parlato hanno desiderato non vedere pubblicato il loro nome e sono state accontentate. Altre donne appaiono invece qui con il loro nome e cognome. Altre infine sono assai facilmente riconoscibili. In una storia collettiva, come questa vuol essere, eventuali particolari modificati, per desiderio delle interessate o per esigenze del racconto, non incidono sulla autenticità della vicenda”.

 

E.P.

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