#52 LA PIAZZA DEI BOOKLOVERS

VIOLA E IL BLU

Matteo Bussola

Una storia per far crescere le bambine e i bambini liberi dalle etichette, con illustrazioni dell’autore

TRAMA

Questa è la storia di Viola, una bambina che gioca a calcio, sfreccia in monopattino e ama vestirsi di Blu. Viola i colori li scrive tutti con la maiuscola, perché per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma non tutti sono d’accordo con lei, specialmente gli adulti. Tanti pensano che esistano cose ‘da maschi’ e cose ‘da femmine’, ma Viola questo fatto non l’ha mai capito bene. Così un giorno decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende. È maggio, un venerdì pomeriggio, il cielo è azzurrissimo e macchiato di nuvole bianche, il papà è in giardino che cura le genziane. Le genziane hanno un nome da femmine, eppure fanno i fiori Blu. Però ai fiori, per fortuna, nessuno dice niente. Non è come con le persone, pensa Viola. Un fiore va bene a tutti così com’è… In questa storia, ispirata dalle conversazioni con le sue figlie, Matteo Bussola indaga gli stereotipi di genere attraverso gli occhi di Viola, una bambina che sa già molto bene chi è e cosa vuole diventare. Un racconto per tutti, che celebra la forza della diversità e l’importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita ci propone. Una storia dedicata a tutti quelli che vogliono dipingere la propria vita con i colori che preferiscono.

RENCESIONE

Oggi vi voglio parlare di Viola e della sua voglia di conoscere. Viola è una bimba molto sveglia che ama scrivere tutti i colori con la lettera maiuscola perché ogni colore è unico. Il suo preferito è il blu, ama giocare a calcio e vorrebbe poterlo fare coi maschi, adora sfrecciare sul suo monopattino e passare del tempo col suo papà. Proprio a suo papà ha deciso di porre una serie di domande perché proprio non riesce a capire come sia possibile che ogni volta le venga detto che il blu è un colore da maschi e che una bambina non dovrebbe voler giocare a calcio e andare sul monopattino. La scelta ricade sul papà perché la famiglia di Viola è speciale, il papà lavora da casa, essendo un pittore, e la mamma esce ogni mattina presto e torna tardi la sera per andare a lavorare in ufficio e nei cantieri, essendo un’ingegnera.

Viola e il blu è un romanzo di formazione semplice ed efficace, da leggere e meditare con i propri figli e/o a scuola. Attraverso una scrittura immediata ma di grande effetto e grazie agli occhi di Viola, Matteo Bussola analizza tutti gli stereotipi di genere, giungendo al messaggio finale per il quale i colori, i gusti, le preferenze non hanno sesso e non devono soggiacere ad alcuna etichetta.

Il libro celebra la forza della diversità e della libertà, la libertà di essere del colore che si preferisce.

Se amo il rosa è perchè adoro questa tinta non perchè la società attuale lo vede come il colore femminile e so perfettamente che andrebbe bene amare qualsiasi altro colore, blu, giallo, verde, indaco o qualunque altra sfumatura.

Autore: Matteo Bussola
Editore: Salani
Pagine: 144
Anno di prima pubblicazione: 2021
Genere: Narrativa
Età lettura consigliata: 7 +

CITAZIONI

“È facile essere una bambina difficile. Se non hai paura di cadere quando vai fortissimo in bici, se preferisci arrampicarti sugli alberi invece che giocare alle principesse, se ti dicono di non giocare a calcio coi maschi e tu non capisci bene il perché, se hai l’impressione che quando ti chiedono di fare la brava intendano solo farti stare zitta, insomma ogni volta che non sei ciò che si aspettano da te, allora ecco. Almeno una bambina difficile la conosci di sicuro. Magari, quella bambina sei proprio tu.”

Essere femmine o essere maschi ha a che fare con ciò che la vita ha scelto per noi, invece diventare donne e diventare uomini ha a che fare con quello che noi, ogni giorno, scegliamo per le nostre vite, dipingendoci con tutti i colori che ci servono.”

“Perché non puoi essere veramente forte se non sai essere fragile. Ed è proprio quando scopri la tua fragilità che diventi invincibile.”

PS

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