#61 LA PIAZZA DEI BOOKLOVERS

Ti vedo per la prima volta

Diego Galdino

TRAMA

Josephine ha grandi occhi verdi e un sorriso contagioso, nonostante la vita l’abbia presto messa alla prova costringendola a convivere con una malattia che le rende difficili anche le azioni più semplici, e che lei esorcizza tramite la fotografia, grazie a una vecchia polaroid appartenuta a sua madre. Anche se lei, in realtà, sua madre non l’ha mai conosciuta. Anzi, l’ha creduta morta per anni e, quando ha scoperto la verità, ormai era troppo tardi. In compenso però ha trovato una nuova famiglia: tre fratellastri di cui non ha mai sospettato l’esistenza. Carlotta, Emilia e Lorenzo. Arrivata a Roma per scoprire qualcosa di più del suo passato e del suo inaspettato presente, Josephine è subito stregata dal romanticismo della città eterna. Abituata a guardarne le immagini in televisione o al cinema o sui libri, vedere dal vivo tanta meraviglia le dà quasi alla testa. Così, mentre il suo cicerone d’eccezione, Lorenzo, la guida attraverso i luoghi preferiti dalla madre e alla scoperta di incantevoli angoli nascosti, Josephine deve ammettere a se stessa che è pressoché inevitabile innamorarsi di Roma, così come di quel ragazzo dagli occhi gentili.

RECENSIONE

Vagando in libreria cercavo un libro poco impegnativo, magari un bel romanzo rosa, con uno di quei finali perfetti in quanto felici e prevedibili. Ho adocchiato, tra centinaia di libri, “Ti vedo per la prima volta” è sembrava fare proprio al caso mio sia per titolo, copertina e trama abbozzata. L’ho comprato senza pensarci troppo e l’ho divorato con la stessa velocità.
Josephine è una giovane donna che affronta la vita sempre con positività nonostante il destino le abbia imposto una compagna di vita indesiderata e ingombrante: la narcolessia. L’addormentarsi in qualsiasi luogo, o momento, senza poterne avere il controllo la porta a vivere una vita limitata, caratterizzata dalla costante paura della crisi successiva e dalla costrizione di dover far sempre affidamento sugli altri, a volte anche su completi sconosciuti.
Qualcosa cambia quando la morte della madre la conduce a Roma, da un’inaspettata nuova famiglia, di cui Josephine si innamora immediatamente e che la porta a riscoprirsi nelle sue debolezze e in una nuova forza che non pensava di possedere, quella della famiglia.
Con lo scorrere delle pagine vediamo anche nascere l’amore tra Josephine e Lorenzo, con una narrazione lenta, curata e tenera. L’autore, Diego Galdino, ha l’incredibile capacità di narrare una storia, con alcuni elementi a tratti surreali, in modo semplice ed autentico da riuscire a coinvolgere il lettore e farlo affezionare ai giovani protagonisti, tra luce ed ombre in cui i lettori si possono immedesimare facilmente.
I personaggi sono infatti reali, le loro emozioni sono egregiamente descritte nella loro complessità insieme all’evolversi degli eventi, a volte del tutto destabilizzanti. “Ti vedo per la prima volta” è un libro che parla dell’ amore per la famiglia, o ancora, per una persona speciale ma, pagina dopo pagina, traspare con molto ardore un altro amore, quello per Roma. La città che fa da cornice alla storia narrata viene descritta con quell’affetto e calore che solo un romano probabilmente è in grado di regalare e che ci ricorda, o fa scoprire, di quanta bellezza, nascosta e non, è in grado di regalare la nostra Capitale.
In conclusione, se amate le storie vere, incentrate sui sentimenti e con qualche colpo di scena che mira dritto al vostro cuore, questo libro fa per voi.

Autore: Diego Galdino
Editore: Sperling & Kupfer
Anno : 2017
Pagine: 259
Genere: Narrativa
Età Lettura consigliata: 16+

CITAZIONI

“C’è quel dolore lineare e onesto che ti affronta da uomo e diciamo che porta con sé anche la guarigione. Non so, hai preso un sano cazzotto, sei stato bocciato all’esame della patente, la ragazza ti ha lasciato con una spiegazione plausibile? Tu sai che ci vorrà tempo, sai che non sarà facile, ma sai che ti darai pace, e quella piccola luce in fondo al tunnel ti darà la forza di andare avanti passo dopo passo. E poi, dall’altra parte, c’è quel dolore insoluto, pieno di punti oscuri, zone sfuocate che non hai il coraggio di affrontare, ma sai anche che solo grazie a quel coraggio potrai guarire.”

“Negli anni aveva capito quanto fosse importante aprirsi, comunicare con gli altri e magari rendersi conto che ci poteva essere un aiuto nella condivisione.”

“Io ho imparato con fatica a vedere il lato positivo delle cose e non smetterò mai di ringraziare il destino per quest’abilità. Ci sono dei momenti in cui la realtà, di solito nota per la sua indifferenza ai nostri patetici destini, ci parla direttamente, o almeno a noi sembra che lo faccia, il che fa la differenza in modo decisivo. In questi momenti è come se Dio ci tendesse la mano, se crediamo in Dio, oppure è come se il mondo ci onorasse di uno sguardo, un sorriso, una parola d’incoraggiamento. Sta poi a noi cogliere questi segnali, valorizzarli e conservarli come pietre preziose che ci aiuteranno ad affrontare le difficoltà future.”

“A volte, per chi conosce la sofferenza, un normale cielo azzurro può assumere un’intensità speciale.”

E.P.

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