#67 LA PIAZZA DEI BOOKLOVERS

George Orwell

1984

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“Qual è la realtà? Chi controlla chi?”

TRAMA

È in questo celeberrimo romanzo che diventa espressione comune “Big Brother”, simbolo e sinonimo di un potere dittatoriale interessato al controllo totalitario dei sudditi. 1984 è l’ultima opera di Orwell (fu pubblicato nel 1949; l’autore sarebbe morto nel gennaio del 1950) e il suo classico per eccellenza. Romanzo distopico, vede la storia di una società futuristica e disumanizzata, rigidamente divisa in classi e dominata da un’ideologia perversa che sovverte i valori basilari della civilizzazione, come anche i cardini della comunicazione, primo tra tutti il linguaggio. È, paradossalmente, sia una visione apocalittica dell’evoluzione del socialismo agli occhi di un autore anarchico, sia una feroce critica di tutti i capitalismi, colpevoli di proporre propagandisticamente visioni distorte della realtà.

RECENSIONE

1984 è l’ultima opera pubblicata da George Orwell e probabilmente rappresenta il simbolo eterno del suo lavoro di pensatore, autore e scrittore. Questo romanzo è stato inserito di diritto tra le opere letterarie del Novecento e dell’epoca contemporanea.
L’attualità del messaggio è impressionante: l’autore conduce il lettore attraverso il labirinto di una società totalmente inventata, frutto della sua creatività, che richiama costantemente ed inevitabilmente gli orrori del suo tempo, legati alle atrocità delle due guerre mondiali e dei regimi totalitari della prima metà del Novecento.
Il pensiero profondo e brillante di Orwell accompagna il lettore in ogni riga del suo testo, offrendo un’immagine dettagliata ed evoluta dell’essere umano del prossimo futuro (nel 1984 e oltre), il quale inevitabilmente, secondo l’autore, non potrà sottrarsi ai mali delle guerre (sempre più gravi e minacciose) e alle crisi economiche e delle risorse di sussistenza che ne scaturiranno.
In buona parte della storia, il protagonista Winston è continuamente assoggettato al controllo di una figura misteriosa (una persona? Un essere virtuale?) che viene chiamato Big Brother, colui che vede e sente tutto, sul posto di lavoro come nelle abitazioni private e negli spazi pubblici aperti.
In questo senso, a parere di chi scrive, Orwell è riuscito ad intravedere, probabilmente in maniera molto tragica e catastrofica, la realtà che attualmente viviamo in questo secolo. Ciò chiaramente non vuol dire che le nostre società siano controllate da “Big Brother”, ma è palesemente evidente che molte delle nostre azioni, spesso involontariamente, siano controllate da dispositivi elettronici governati da algoritmi abbastanza sofisticati che hanno il compito di pilotare le nostre scelte di acquisto personali.
Sicuramente Orwell, quando nel 1948 si accingeva a scrivere la sua opera, non poteva immaginare il destino che sarebbe spettato al genere umano nel nuovo millennio. Ad ogni modo, credo che la sua immagine filosofica fosse talmente attuale e visionaria da aver anticipato di qualche decennio la composizione della struttura e lo sviluppo delle dinamiche di funzionamento delle società attuali.
Winston in questo contesto sociale si sente intrappolato ed è convinto che come lui ci siano altri esseri umani nella stessa condizione di disagio psicologico e di sofferenza continua. Il controllo esercitato dal Big Brother è totale, tanto da indurre Winston ad avere paura dei suoi stessi pensieri che potrebbero causargli l’internamento, la tortura e la morte.
Nonostante tutto, Winston non demorde e dimostra che la forza dell’essere umano sta nella capacità di adattarsi ad ogni contesto e situazione e, quando tutti i fattori in gioco lo permettono, di provare a cambiare seppur minimamente lo status quo.
Orwell ha voluto dimostrare che l’essere umano, anche nelle situazioni più tragiche e irrecuperabili, è in grado di affermare la propria umanità e la propria superiorità intellettiva per puro istinto di sopravvivenza o per amore di conservazione del genere umano.
Questo sarà possibile farlo fino alla fine dei nostri giorni? Solo chi ci succederà potrà dirlo. Noi saremo ormai storia.

Autore: George Orwell
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 384
Anno di prima pubblicazione: 1949
Genere: Romanzo
Età lettura consigliata: 18 +

“In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo”

“Confessare non è tradire. Non importa quello che dici o non dici, ciò che conta sono i sentimenti. Se riuscissero a fare in modo che io non ti ami più… quello sarebbe tradire”

“Tu pensi che la realtà sia qualcosa di oggettivo, di esterno, qualcosa che abbia un’esistenza autonoma. Credi anche che la natura della realtà sia di per se stessa evidente. Quando inganni te stesso e pensi di vedere qualcosa, tu presumi che tutti gli altri vedano quello che vedi tu. Ma io ti dico, Winston, che la realtà non è qualcosa di esterno, la realtà esiste solo nella mente, in nessun altro luogo.”

Bear Krustowsky

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