CODICE MILLENARIUS SAGA
“L’abbazia dei cento peccati”
“L’abbazia dei cento delitti”
“L’abbazia dei cento inganni”
MARCELLO SIMONI
“Il mistero serve all’uomo a superare le proprie aspettative”
TRAMA
3 romanzi in 1 autore da 1 milione di copie.
“L’abbazia dei cento peccati”
Anno del Signore 1346. Miracolosamente sopravvissuto a una disfatta militare, il cavaliere Maynard de Rocheblanche viene coinvolto nella ricerca del Lapis exilii, leggendaria reliquia attribuita a Gesù. L’impresa lo porterà all’abbazia di Pomposa, dove troverà l’aiuto dell’abate Andrea e del giovane pittore Gualtiero de’ Bruni.
“L’abbazia dei cento delitti”
Anno del Signore 1347. La scia di delitti legata alla ricerca del Lapis exilii conduce Maynard de Rocheblanche a Ferrara. Cercando di far luce sulla vicenda, il cavaliere accede alla corte estense e si guadagna la fiducia del marchese Obizzo. Nella vicina Pomposa, l’abate Andrea assiste invece alla fuga del suo protetto, Gualtiero de’ Bruni, diretto ad Avignone per ritrovare la madre.
“L’abbazia dei cento inganni”
Anno del Signore 1349. In seguito alla grande pestilenza, per i borghi di Ferrara si teme il sopraggiungere dell’Apocalisse. Ma nelle apparizioni e nelle minacce considerate da molti sovrannaturali, Maynard de Rocheblanche intravede invece un complotto ordito ai danni del marchese Obizzo. Per sventarlo, Maynard dovrà chiedere l’appoggio della Santa Inquisizione e cercare nuovi alleati.
RECENSIONE
Marcello Simoni vuole raccontare, attraverso le vicende del valoroso Maynard de Rocheblanche, un periodo storico molto intenso e pregno di vicende che molto spesso è sottovalutato e considerato meno importante rispetto al successivo e più noto Rinascimento: il Medioevo.
Le avventure di Rocheblanche hanno l’obiettivo prima di scoprire il segreto celato dietro al Lapis exilli e, successivamente, di proteggerlo, anche a costo della propria vita, dai prelati faccendieri della corte papale avignonese.
L’intreccio fitto e complesso di relazioni, segreti e inganni attraversa per intero i tre romanzi che compongono la saga del Codice Millenarius. Ogni passaggio delle storie narrate celano dei misteri, come fossero mezze verità che non possono e non vogliono spesso raccontare per intero le vicende personali e altrui celate dalla corsa alla scoperta del Lapis exilii.
Nonostante la pandemia da peste, malgrado le varie vicissitudini personali dei poliedrici personaggi, lo sguardo del lettore viene condotto verso l’unico vero obiettivo della saga: la scoperta del destino religioso ed umano degli esseri viventi.
Simoni è abile, anche se a volte insiste eccessivamente con passaggi descrittivi di personaggi e situazioni, ad intrecciare con sapienza le storie personali che costituiscono il fulcro dei romanzi, grazie anche alla presenza di caratteristiche eterogenee e complementari tra di loro; si passa dai cavalieri valorosi, all’abate radicale, dal padre padrone al giovane pieno di forze e di speranze, dalla trovatella disperata alla badessa rigorosa.
Ognuno di essi è pregno di umanità, di fragilità e di imperfezione, caratteristiche simili e allo stesso tempo totalmente differenti che creano, grazie al pensiero profondo dell’autore, un teatro drammatico e romantico vivo ed attuale.
Vale la pena leggere i tre romanzi in sequenza senza stacchi per avere completezza del quadro complessivo storico-narrativo che ha voluto imbastire l’autore, perché il mistero può essere irrisolvibile ma la ricerca per svelarlo appassiona ogni essere umano.
Autore: Marcello Simoni
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 832
Anno di prima pubblicazione: 2018
Genere: Romanzo storico
Età lettura consigliata: 16+
CITAZIONI
“Il Signore, nel suo imperscrutabile silenzio, lo aveva guidato”
“L’angelo prese l’incensiere, lo riempì del fuoco dell’altare e lo gettò sulla Terra!”
“L’uomo avanzò a capo chino tra mormorii e risate di scherno, in preda a una torma di fanciulli intenti a prenderlo a sassate. Mai avrebbe immaginato di dover subire un simile oltraggio! Eppure, si impose di sopportare anche le ingiurie di quei piccoli bastardi, per non irritare il volgo, né tantomeno gli sgherri che gli facevano da scorta. Procedette sotto la sassaiola fino al luogo del suo martirio.”
Bear Krustowsky